Un semplice click, seguito da una semplice registrazione e da una votazione. Aiutiamo Elisa e Sara!
Trattasi di un progetto promosso dalla Banca Valsabbina e rivolto a tutte le Associazioni bresciane che hanno aderito all’iniziativa. Le prime tre associazioni che si aggiudicheranno più voti riceveranno una donazione pari ad € 10.000.
Elisa e Sara hanno bisogno, per una vita migliore, della nostra votazione. Uniti si vince!
Votiamo per il futuro di Elisa e Sara, non costa nulla.
Ecco il link ove poter votare http://www.socialvalsability.it/progetti/autonomia/
DI SEGUITO LA STORIA DI ELISA E SARA…
Siamo due gemelline eterozigote di nome Elisa e Sara, nate a Brescia il 10 giugno 2005 per la gioia di mamma Roberta e papà Antonio.
Fino all’età di 8-10 mesi tutto trascorre tra pappa, nanna e tanti pannolini quando, ad un certo punto, la mamma si accorge di movimenti sospetti di Sara e decide di portarla in ospedale per farle fare degli accertamenti. Con rammarico e stupore si scopre che è affetta da una forma di epilessia e da lì comincia il nostro calvario. In breve tempo accade lo stesso anche a me, Elisa, che vengo così sottoposta agli stessi accertamenti e devo essere curata anch’io con la medesima terapia, anche se con dosaggi diversi. I mesi trascorrono tra medicine, ricoveri e analisi, per trovare una cura il più adeguata possibile al nostro problema. Nel frattempo, i nostri genitori apprendono che, a causa dell’ epilessia, siamo affette anche da ritardo psico-motorio.
Un altro duro colpo per mamma e papà in quanto, poco prima che noi nascessimo, erano già stati colpiti da un evento traumatico. Il nostro papà era stato colpito da ‘ictus ischemico’ che l’aveva semi-paralizzato, con conseguente e pesante deficit motorio. Era nell’impossibilità fisica di poter aiutare la mamma ad accudirci!
Con tanta forza e coraggio, la nostra mamma ha preso in mano la situazione e si è fatta in quattro per farci frequentare continue sedute di fisioterapia, ginnastica specifica e logopedia, ginnastica acquatica, oltre ai necessari controlli in ospedale. Inoltre, informandosi qua e là, è venuta a conoscenza di un grande centro specializzato in cure di riabilitazione, fisioterapia specifica, tutine aerospaziali, logopedia, massaggi localizzati e tante altre terapie per chi, come noi, non cammina, non afferra oggetti e non parla. Così, con grande sacrificio e con la speranza di avere buoni risultati, mamma e papà raccolgono i risparmi e il 1° gennaio 2010, accompagnate dalla nostra mamma e dal caro nonno Angelo, di nome e di fatto, salutiamo il nostro papà che, purtroppo, a causa della sua malattia, non ci può accompagnare, in quanto il viaggio lo proverebbe ulteriormente e partiamo per il nostro primo viaggio in Slovacchia, presso il Centro ADELI.
Dopo accurati esami eseguiti dallo staff medico del Centro, la diagnosi che ci è stata consegnata, purtroppo è stata drammatica. Siamo affette da ‘Paralisi cerebrale infantile. Forma: emiplegia doppia. Sindrome spastico-distonica. Tetraparesi prevalente a sinistra. Sindrome epilettica. Strabismo. Ritardo psico-motorio’.
Nonostante tutto, i medici ci hanno detto che abbiamo buone speranze di recupero e quindi, durante i 14 giorni di permanenza al Centro, abbiamo lavorato con tutta la nostra forza, riuscendo ad ottenere dei ‘piccoli’, ma grandi risultati: ciò in cui noi credevamo!
Con il cuore gonfio di gioia per questa buona notizia (finora in Italia, presso tutti gli ospedali in cui eravamo andate i medici ci avevano sempre detto che non avevamo speranze!) e con la voglia matta di rivedere al più presto il nostro amato papà, per raccontargli la bella novità, abbiamo fatto il viaggio di notte per fargli una grande sorpresa e così, il mattino presto, gli siamo piombate nel lettone per potercelo finalmente coccolare!
Solo che abbiamo potuto assaporare quei momenti di gioia infinita solo per poco tempo; infatti, di lì a poche ore, poco prima di pranzo, per un improvviso infarto, il nostro caro papà è volato in cielo! Era il 17 gennaio 2010.
Dolore oltre il dolore….
Siamo rimaste noi due ora a far compagnia alla mamma; il nostro nonno Angelo non ci abbandona un attimo.
Il 14 giugno 2010 siamo tornate in Slovacchia, presso il Centro ADELI, per il secondo ciclo di cure, rientrando a casa il 3 luglio, dopo tre settimane di terapia. Anche questa volta ci sono stati miglioramenti che fanno ben sperare. Purtroppo però, le spese da sostenere sono tante, la nostra famiglia ce la mette tutta, ma è un grande sacrificio. Del resto, ora che sembra possa esserci anche una minima speranza per farci stare meglio, la mamma non può certo arrendersi!
Anche se a malincuore, siamo costrette a fare un appello alla vostra disponibilità, per quanto potrete fare per aiutarci.
Un grazie di cuore anche dalla nostra mamma Roberta. Un bacione.
Elisa e Sara Facchetti.